PIZZETTE DA BUFFET
INGREDIENTI
500 gr farina
270 gr di acqua tiepida
12 gr di lievito di birra fresco
3 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
da 8 a 10 gr di sale
250 gr di passata di pomodoro Sterilgarda
3 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
sale
origano qb
PREPARAZIONE
Preparate la pasta per la pizza: disponete la farina a fontana all'interno di un recipiente, aggiungete l'acqua tiepida in cui avrete precedentemente sciolto il lievito di birra, poi il sale e l'olio, impastate grossolanamente fino a quando i liquidi non saranno assorbiti; a questo punto trasferite su una spianatoia di legno e impastate poco, velocemente ed energicamente fino a formare una palla.
Riponetela in una ciotola e lasciatela lievitare a temperatura di circa 26°-28° coperta da un panno, lontan da correnti d'aria fino a quando l'impasto non avrà triplicato il volume.
Trascorso il tempo di lievitazione stendete la pasta su una spianatoia di legno leggermente infarinata, in questo caso servitevi di un mattarello, la sfoglia dev'essere livellata e sottile circa 3 mm.
Intagliate quindi dei cerchi con una coppa pasta o taglia biscotti, taglio netto senza deformare i cerchi.
Aiutatevi con una paletta per disporre le pizzette appena pronte in una teglia precedentemente foderata da una carta da forno.
Procedete in questo modo fino ad esaurimento della pasta. Lasciate quindi riposare per 15'-20' circa.
Riprendete la teglia con le pizzette e con il dito pollice schiacciate il cuore della pasta, creando una fossetta all'interno inserite un cucchiaino di salsa di pomodoro Sterilgarda, spolverate infine con dell'origano.
Cuocete in forno ben caldo a 180° per 10' non di più, altrimenti le pizzette risulteranno troppo croccanti.
PREPARA QUESTA RICETTA CON:
Passata di pomodoro Sterilgarda
C’è tutto il gusto dei pomodori italiani appena colti nella deliziosa passata Sterilgarda. Ideale per ragù o pizze.
Senza conservanti.
CONSIGLI E CURIOSITÀ
La regina delle conserve è la passata di pomodoro.
La conserva di pomodoro è un prodotto che nasce nella nostra terra verso la fine del XVIII secolo grazie alla grande coltivazione del “pomo d’oro”, un frutto importato dall’America meridionale dagli spagnoli e usato come medicinale o per abbellire i balconi.